Progetto

Priorità

Rafforzare la qualità e la sicurezza dell’alimentazione, vale a dire la sicurezza di avere cibo a sufficienza per vivere e la certezza di consumare cibo sano e acqua potabile;
Assicurare un’alimentazione sana e di qualità a tutti gli esseri umani per eliminare la fame, la sete, la mortalità infantile e la malnutrizione che colpisce oggi 850 milioni di persone sul Pianeta, debellando carestie e pandemie.

Premessa

In vari Paesi nel mondo si manifestano situazioni di povertà, malattia ed emarginazione sociale che provocano gravi condizioni di vita per i bambini. Peniel City Mission Onlus (Italia) opera in situazioni in cui le vittime della povertà sono i bambini della Repubblica Democratica del CONGO.

Questo progetto “Une école pour la vie” risponde ai requisiti e alle priorità, indicate dalle organizzazioni internazionali, di lotta contro la povertà che uccide più bambini di qualunque guerra civile. Ogni azione, piccola che sia, da parte del singolo cittadino, lo Stato, Regione, Provincia, Associazione, può salvare la vita a tanti bambini innocenti.

Il progetto presentato rientra nelle priorità dell'Expo 2015 sull'alimentazione e sull'igiene alimentare.

Peniel City Mission Onlus ritiene che in alcune parti del mondo la povertà rappresenti una seria minaccia e che, in quanto tale, essa debba essere considerata come il nemico numero uno dal mondo civilizzato. La lotta alla povertà non è un concetto teorico, ma uno stile di vita dignitoso che spetta ad ogni individuo. Condividiamo tutti lo stesso destino ed è cosa certa che, fin dalla notte dei tempi, l’uomo ha sempre saputo affrontare la sfida in merito alla sua capacità di farsi uno spazio nella natura, proteggere l’ambiente, premunirsi contro le malattie, benchè essa rimane tuttora una sfida aperta.

In un momento come questo in Congo l’uomo saprà fronteggiare, stroncare queste piaghe così crudeli che ovunque passano portano morte, pianto, disperazione e dolore!  Certo una parte dell’umanità è umiliata e c’è poco spazio in questo caso per chiamare in causa la politica, il tempo passa e qualche bambino perde la vita; agire è saggio!

Il progetto: “Une école pour la vie” s’inserisce nel contesto geo-politico già provato dalla miseria dove i bambini orfani e vittime di guerra civile, pagano un pesante tributo col loro sangue. Ogni giorno nella R.D. Congo, numerosi bambini muoiono, chi sopravvive affronta la precarietà delle strutture sociali ed educative, importanti per accedere alle conoscenze di base, a nozioni di igiene elementare.

Ciclo del Progetto

[Ovale:] [Ovale: Finanziamento ] [Ovale: Identificazione ] [Ovale: Formulazione ] [Ovale: Valutazione ] [Ovale: Realizzazione ]

Identificazione

Programmazione

Realizzazione

Finanziamento

 

         Indice

                            

Contesto geografico, ambientale, economico e sociale dell’intervento;

Luogo dell’intervento (corredato da una piantina della zona geografica interessata), durata del progetto e la data di inizio prevista;

Motivazione dell’intervento, bisogno a cui si intende dare risposta e la ricaduta sul contesto sociale e sull’ambiente;

Connessioni del progetto presentato con:

Attività strategiche di cooperazione più ampie inserite in programmi UE e ONU;

Collaborazioni con altre ONG italiane operanti nella stessa area;

Collaborazioni con attività già avviate da Regione Lombardia o con il sistema regionale allargato (ARPA, ERSAF, ecc..);

Descrizione della controparte locale :1- modalità di collaborazione con il soggetto proponente anche rispetto alla gestione del progetto e la valorizzazione delle risorse e delle competenze locali, con particolare attenzione al trasferimento di know how alla popolazione locale per uno sviluppo sostenibile;

Descrizione dei partner italiani ed internazionali, cofinanziatori e non, specificando le modalità di collaborazione, il ruolo e i compiti svolti , corresponsabili nella realizzazione del progetto. I suddetti partenariati devono essere debitamente documentati allegando al progetto le lettere di adesione, eventuali accordi, ecc. in cui venga chiaramente esplicitato il ruolo dei partner nell’ambito del progetto;

Target dei beneficiari dell’intervento, diretti ed indiretti, e la loro previsione quantitativa;

Obiettivi in coerenza con la finalità, le strategie e la metodologia di intervento descritte nel progetto;

Piano di lavoro definito per singoli obiettivi specifici, per la realizzazione dei quali si devono indicare le relative azioni, le risorse umane impiegate, i destinatari e la loro previsione quantitativa, i risultati da conseguire - con precisazione degli indicatori di valutazione per ciascuno -glistep e i tempi di attuazione (cronogramma delle attività);

Sostenibilità del progetto, specificando gli elementi qualitativi che assicurano tale sostenibilità e la loro tipologia(economico, sociale, culturale, ambientale, organizzativo, ecc.);

Attività di informazione, sensibilizzazione e di promozione rivolte alla popolazione lombarda, relative alle tematiche del progetto;

Modalità con cui si porrà in evidenza la visibilità della compartecipazione regionale al progetto;

Individuazione delle opere e delle realizzazioni che alla conclusione del progetto resteranno di proprietà della controparte;

Piano economico come di seguito precisato al paragrafo 1.1;

a) Contesto geografico, ambientale, economico e sociale dell’intervento Contesto geografico

La Repubblica Democratica del Congo è una nazione del continente africano, i fede cristiana, situata nel cuore dell’Africa Centrale.

CAPITALE :  KINSHASA

SUPERFICIE  :  2.345.410  Km²  

POPOLAZIONE :  72.600.000 abitanti

Situazione socio-economica

L’attuale situazione socio-economica nella R.D. Congo è disastrosa, dopo la guerra civile che il Paese ha conosciuto. In cinque anni di guerra (dal 1998 al 2003) ci sono stati oltre 3 milioni di morti, tuttora sussiste la ribellione e qualche fazione combatte per il possesso delle miniere. La mortalità e la malnutrizione infantile è in aumento; un bambino su sette non raggiunge i 5 anni; il 19% soffre di malnutrizione acuta, il 30% di bambini soffre di malnutrizione cronica secondo i dati dell’UNICEF e delle Organizzazioni che operano nel settore nutrizionale.

La guerra civile ha lasciato il Paese nella morsa di una crisi umanitaria. Il conflitto durato cinque anni ha visto le forze governative - sostenute da Angola, Namibia e Zimbabwe - contro i ribelli appoggiati da Uganda e Ruanda. Nonostante un trattato di pace e la formazione di un governo provvisorio nel 2003, la minaccia della guerra civile è ancora un problema come assistiamo drammaticamente.

La guerra si è presa circa tre milioni di vite, sia come diretto risultato dei combattimenti che per malattie e malnutrizione. È stata definita forse la peggiore emergenza avvenuta in Africa negli ultimi decenni. La guerra ha aspetti sia economici che politici. I combattimenti sono stati stimolati dalla ricchezza di minerali del territorio e ogni parte si è avvalsa dell’anarchia per saccheggiare le risorse naturali.

Il potente fiume Congo e centinaia di altri corsi d'acqua più piccoli attraversano la lussureggiante campagna, fornendo tantissima acqua.

Ma abbondano purtroppo anche le eredità di un decennio di guerra. I campi di accoglienza per sfollati sono focolai di malattie e le città non riescono a garantire assistenza sanitaria a tutti coloro che sono fuggiti dal conflitto.

Emergenza acqua 

Il potente fiume Congo e centinaia di altri corsi d'acqua più piccoli attraversano la lussureggiante campagna, fornendo tantissima acqua.

Ma abbondano purtroppo anche le eredità di un decennio di guerra. I campi di accoglienza per sfollati sono focolai di malattie e le città non riescono a garantire assistenza sanitaria a tutti coloro che sono fuggiti dal conflitto.

Un bambino su cinque nella Repubblica Democratica del Congo muore prima di raggiungere il quinto anno di vita. La diarrea e le altre malattie veicolate dall'acqua sono responsabili di un decimo dei decessi infantili. Meno della metà della popolazione congolese ha accesso all'acqua potabile. Di questo passo il paese non raggiungerà i livelli di diffusione dell'acqua potabile e di servizi igienici previsti dal VII Obiettivo di Sviluppo del Millennio (fissati dalle Nazioni Unite entro il 2015).

[Un gruppo di bambini e adulti attorno a una pompa idraulica in un villaggio del Congo]

 

Ma con le prime elezioni democratiche del 2006, -2011 dopo 40 anni di dittatura, e la promessa di pace che esse lasciano intravedere, c’è una grande voglia di vedere migliorare la situazione.

Aumentare l'accesso all'acqua 

Nella foto accanto donne e bambini sono in fila per l'acqua attorno a una pompa "a gravità" in un villaggio del Congo. L'acqua, l'igiene, l’educazione, la sicurezza alimentare, sono tra le massime priorità della Peniel City Mission Onlus nella sua azione umanitaria in R. D. Congo.

 Tale azione comprende la rimessa in opera delle riserve idriche e di pozzi artesiani per aumentare il numero di abitanti con accesso all'acqua potabile.

La Missione Peniel City Onlus ed i suoi partner progettano d’introdurre delle soluzioni innovative come un sistema basato sulla gravità che pompa acqua potabile e irriga i campi allo stesso tempo.

In questo Paese, ancora troppo spesso, le persone ignorano le pompe d'acqua anche più semplici e camminano fino alle fonti naturali di acqua, che spesso però non sono salubri. Alcune pompe costano agli abitanti di ogni villaggio un importo mensile per la manutenzione che è equivalente al prezzo d’acquisto.

Questi problemi mettono in evidenza il bisogno di una maggiore attenzione e un maggior investimento per l'acqua e l'igiene in Congo. La buona notizia è che nonostante la guerra e la povertà, il paese ha fatto alcuni progressi negli ultimi anni. La proporzione della popolazione che ha accesso a servizi igienici è cresciuta passando dal 16% nel 1990 al 30% nel 2004, mentre l'accesso all'acqua potabile è salito dal 43% al 46%.

Ma molto resta da fare per far fronte all'eredità del conflitto e scongiurare migliaia di inutili decessi di bambini nei prossimi anni.

Da "Allarme infanzia": rapporto UNICEF sull'infanzia in guerra in Rep. Dem. del Congo  si legge “4 milioni i morti dal 1998 a causa della guerra: ogni giorno 1.200 persone perdono la vita per cause legate direttamente o indirettamente al conflitto, la metà sono bambini”.

In questo Rapporto, presentato a Londra (da Martin Bell rappresentante dell’Unicef Gran Bretagna per le emergenze umanitarie, e per anni corrispondente di guerra della BBC), l'UNICEF indica nei bambini le principali vittime che contraddistinguono quella che, se pur spesso dimenticata, si presenta nel cuore dell'Africa come una delle più micidiali crisi umanitarie al mondo.

Decine di migliaia di persone sono morte a causa del conflitto, ma il bilancio delle vittime è stato in gran parte determinato da malattie e malnutrizione, dal momento che i combattimenti costringono i civili ad abbandonare le proprie case e l'instabilità impedisce loro l'accesso agli aiuti e ai servizi sanitari di base.

 L'UNICEF sottolinea che le drammatiche statistiche rese note nel rapporto contraddistinguono la Repubblica Democratica del Congo come uno dei 3 Paesi al mondo in cui un bambino può avere la sfortuna di nascere.

Infatti, solo a titolo esemplificativo, in Congo muoiono più bambini che in Cina, un paese che ha una popolazione 23 volte superiore.

Tra le conseguenze peggiori vi sono:

Le aggressioni sessuali, usate come arma di guerra contro donne e bambini, che hanno raggiunto proporzioni endemiche. Nel solo anno passato, i casi accertati di violenza sessuale nel Congo orientale sono stati 25.000. 
I bambini restano intrappolati dalla guerra come profughi e sfollati. Nelle regioni orientali della Repubblica Democratica del Congo un numero pari a 120.000 persone viene ogni mese sfollato dalle proprie terre e, allo stato attuale, le persone sfollate all'interno dei confini nazionali sono oltre 1,66 milioni. Le continue migrazioni forzate privano i bambini della scuola, dell'assistenza sanitaria e della possibilità di una vita normale. 
Circa 30.000 bambini potrebbero essere associati a gruppi o forze armate come combattenti, schiavi sessuali o costretti a seguire le milizie nello spostamento degli accampamenti militari. 
La metà dei bambini in età di scuola primaria non vanno a scuola e un bambino su tre con meno d'un anno non è vaccinato contro il morbillo, una delle principali cause di mortalità infantile in contesti d'emergenza. In modo altrettanto preoccupante, il 31% dei bambini sotto i 5 anni risulta gravemente malnutrito, una percentuale che si avvicina alla soglia d'emergenza fissata per le crisi umanitarie.  

Le organizzazioni internazionali e loro partners provvedono a considerevoli aiuti d'emergenza, inclusa l'assistenza psicosociale, il sostegno ai centri di transito per la smobilitazione degli ex bambini soldato, i servizi di vaccinazione, l'allestimento di scuole d'emergenza nei campi sfollati, l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienici di base, la distribuzione di generi non alimentari di prima necessità come, ad esempio, utensili per cucinare e teli impermeabili per allestire rifugi temporanei.

Urgenti sono interventi per garantire: istruzione di base gratuita, assistenza sanitaria gratuita per i bambini sotto i 5 anni, zanzariere per donne e bambini per la prevenzione della malaria, ripristino delle fonti idriche, maggiore sostegno psicosociale per donne e bambini. Uno sviluppo a lungo termine non potrà essere raggiunto finché non vi sarà una pace duratura.

Una relativa stabilità ha permesso maggiore accesso umanitario nelle regioni orientali del paese, ma risorse ulteriori sono necessarie per rispondere alle crescenti esigenze della popolazione.

« Se la Repubblica Democratica del Congo ha sperimentato, su un arco di tempo di soli 6 mesi, tassi di mortalità simili a quelli dello tsunami, non ha invece ricevuto l'attenzione che merita e di cui ha bisogno, sia da parte dei media che dell'opinione pubblica », ha affermato il rappresentante UNICEF Tony Bloomberg: « L'UNICEF ha presentato questo rapporto per richiamare l'attenzione su questa emergenza nascosta e sul grave impatto che ha sull'infanzia. Noi siamo pronti a lavorare con il nuovo Governo eletto e con ogni altro soggetto per cominciare a migliorare le condizioni di vita dei bambini congolesi ».

 

Catastrofe ambientale per i gorilla

Meno centrale rispetto al problema dell’ambiente e della sopravvivenza degli esseri umani, ma non meno urgente, è quello della tutela dei gorilla.

Come è noto, il Congo ospita una delle poche comunità di gorilla di montagna, più volte in passato al centro di rappresaglie e uccisioni indiscriminate e ora nuovamente a rischio. A occuparsi di questa difficilissima realtà la fondazione The Dian Fossey Gorilla Found, dal nome della celeberrima etologa che ai gorilla ha dedicato tutta la vita

Il  Progetto “Une école pour la vie” sorge nella zona periferica nord-est, a 25 km dal centro storico della città di KINSHASA localizzata sulla cartina geografica (a destra) nel Comune di N’Sele. Essa è situata a qualche km dalla zona di Kenge dove l’esercito allora di Mobutu, combattè contro le truppe ribelli di Laurent Kabila, lasciando morti, distruzione, e tanti sfollati.

Luogo dell’interventodurata del progetto e la data di inizio prevista :2014

 Luogo dell’intervento: N’Sele (quartiere Mpassa) Area popolata da 670,000 abitanti, raggruppati in vari quartieri. La disoccupazione è di circa il 48% della popolazione attiva. Circa il 40% della popolazione vive di un’economia agricola di sussistenza che si traduce nella coltivazione di piccoli campi. Molti altri dipendono sia dagli aiuti di organizzazioni umanitarie, sia dalle rimesse dei parenti emigrati all’estero.

L’acqua potabile e le strutture socio-sanitarie scarseggiano. Molti dei bambini ospitati dall’orfanotrofio, costruito dalla Peniel City Mission Onlus, non vanno a scuola per  mancanza di una struttura adeguata. Col progetto si vuole rispondere a questa necessità. “Une école pour la vie” è un’espressione francese, che incarna il seguente concetto “Imparando si scopre come fare per aiutare se stesso e gli altri. La conoscenza e il saper fare sono la via maestra per uscire dall’emergenza dell’indigenza.”

La logica delle cose e la natura stessa ci insegnano ad affrontare positivamente sfide come queste; poiché siamo esseri umani nessuno di noi ci guadagna, né in dignità, né in prestigio, davanti a una minaccia che continua a stroncare vite umane. Occorre dare risposte adeguate, soprattutto nel mondo globalizzato di oggi, nella dimensione dellanew economy.

Nello specifico il progetto, “Une école pour la vie” consiste nella realizzazione di una struttura composta da 13 locali che costituiscono un Centro Socio-Educativo di prima necessità, che intende dare ai  bambini poveri, orfani, ed ex-bambini soldato, nonché alla popolazione del posto, la possibilità di accedere alle conoscenze basilari sulle seguenti tematiche:

 

Premunirsi contro le infezioni;
Regole basilari d’igiene;  alimentazione e igiene alimentare
Alfabetizzazione(istruzione, educazione)
Tecniche elementari di produzione;
Salvaguardia dell’ambiente;lo sviluppo sostenibile.
Cure mediche e interventi di prima necessità. Il progetto dichiarato rientra assolutamente nelle priorità dell'Expo 2015 sull 'alimentazione e sull'igiene alimentare. Per aggiornamenti dettagliati sulla crisi umanitaria in corso e sulle azioni attuate, visita la pagina dedicata all’emergenza nella Repubblica Democratica del Congo sui nostri siti: www.penielcitymission.com e thepoverty.org

c) Motivazione dell’intervento, bisogno a cui si intende dare risposta e la ricaduta sul contesto sociale e sull’ambiente
Motivazione dell’intervento

L’intervento nasce dal basso ossia dalla controparte locale, la Peniel City Ong, che opera sul campo da prima della sua costituzione legale nel 2003, e in tal periodo, è riuscita a conoscere il territorio ed i suoi abitanti tessendo con quest’ultimi rapporti basati sulla condivisione e la solidarietà.

E’ importante sottolineare queste parole perché non sono scontate, ma bensì frutto di un lavoro che è iniziato nel 2003 e che tuttora prosegue. La base del nostro progetto è l’esperienza e la metodologia di lavoro della controparte locale per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che altrimenti rimarrebbero solo sulla carta. Tale esperienza sarà opportunamente miscelata con l’assistenza, anche in loco, con medici, insegnati che verranno forniti direttamente dal soggetto proponente.

Sul quartiere di Mpassa II nel Comune di N’Sele (la seconda città più importante del Congo) il soggetto proponente (Peniel City Mission -Italia), in comune accordo con la controparte locale (Peniel City ONG -Congo), ha già realizzato l’orfanotrofio al fine di fornire ai giovani in condizioni di maggiore disagio e povertà un posto dove crescere e recuperare, almeno in parte, lo stato di svantaggio.

Il presente progetto pertanto rientra in un quadro di miglioramenti che si vuole attuare sul quartiere e che matureranno grazie al lavoro dei prossimi 5 anni cercando, col continuo studio e coinvolgimento attivo dei beneficiari finali, di calibrare le loro esigenze mutevoli.

La motivazione del presente intervento consiste nel diminuire e/o superare le barriere culturali che impediscono al quartiere di crescere e civilizzarsi. Purtroppo le tradizioni secolari sono difficili da eliminare se non c’è la compresenza di personale del posto e di una metodologia di lavoro ben collaudata. La popolazione del quartiere non ha la consapevolezza dell’importanza dell’istruzione come “leva” per riuscire a migliorare le proprie condizioni di vita e ciò è dovuto a tradizioni consolidate difficili da estirpare senza l’ausilio degli insegnanti locali.

Una tradizione molto pesante e frequente è quella della “dote” che colpisce le bambine: le ragazze non sono invogliate dai genitori nel frequentare la scuola perché mediamente a 14 anni si sposa. La famiglia di origine chiede a quella del futuro sposo la cosiddetta “dote” che consiste in danaro, vestiti o capi di animali. Più vi è povertà e maggiormente regnano forme diffuse e ben radicate di ignoranza. Le tradizioni pesano molto sul futuro delle giovani generazioni ed è proprio da ciò che il progetto vuole partire. Ulteriore problema di primaria importanza è la mancanza di conoscenze igieniche e sanitarie legate sia all’igiene personale ma anche alla conservazione e cottura dei cibi/pietanze.

Come abbiamo già avuto modo di vedere nel precedente paragrafo la mancanza di igiene è la maggior causa di decessi infantili e minorili perché i bambini sono tra i più vulnerabili e pertanto maggiormente soggetti a virus e malattie.

Bisogno a cui si intende dare risposta

La Peniel City Mission Onlus con il progetto “Ecole pour la vie” intende dare una svolta alla situazione di assoluta povertà che  caratterizza la vita del quartiere, con l’urgente costruzione di una struttura socio-educativa. Gli abitanti del villaggio, in prevalenza bambini orfani e di famiglie di sfollati, presentano un alto tasso di analfabetismo e sono portatori di malattie infettive dovute a carenza di igiene. La nostra organizzazione ritiene fondamentale che l'educazione all'igiene sia introdotta nel curriculum scolastico e si creino servizi igienici adeguati nelle scuole. Questo, in particolare per le ragazze, sarebbe un incentivo a non abbandonare la scuola per mancanza di latrine separate.

Punti critici :mancanza di conoscenza delle norme igienico sanitario;
bassa frequenza per i minori delle scuole;
Esclusione delle ragazze alla vita scolastica (questione della “dote” per le bambine)
Scarsità del sistema sull’alimentazione e l’igiene alimentare

sono quelli su cui agiremo per contrastare la povertà e la mortalità creando per il futuro maggiori possibilità di vita dignitosa per tutti e di lavoro maggiormente qualificato per chi seguirà il percorso scolastico.Il progetto, oltre alle diverse azioni formative su più target di beneficiari, costruirà l’edificio scolastico attrezzato e pronto alla fine del biennio per l’inaugurazione al fine di evidenziarne l’importanza dell’istruzione anche tramite una struttura nuova ed accogliente.

Inoltre la controparte locale ha evidenziato l’assenza di un ambulatorio medico locale facilmente raggiungibile da tutta la cittadinanza. Attualmente la Peniel City Ong ha regolarmente assunto una dottoressa che però non dispone di un laboratorio e di attrezzatura idonea. Il progetto si farà carico anche di questa necessità al fine di offrire un servizio sanitario gratuito a tutti quelli che ne hanno bisogno. L’ambulatorio troverà sede all’interno della nuova scuola e contribuirà a rafforzare l’importanza dei concetti di istruzione e salute.

Questo progetto avrà successo solo se si riuscirà a coinvolgere dal basso il maggior numero di abitanti utilizzando l’aumentata consapevolezza del pericolo per la loro salute (grazie alle azioni formative su adulti e minori atte alla sensibilizzazione in tale direzione) come incentivo per iniziare il percorso scolastico con il relativo risultato di aumentarne il tasso di frequenza.

Solo combattendo l’ignoranza con il lavoro di personale locale si riuscirà ad ottenere risultati con ottica di sostenibilità reale e duratura. Non si può pensare di “sbarcare” in un quartiere marginale ed arretrato come Mpassa II e con la bacchetta magica risolvere tutti i problemi perché non riusciremmo a superare la cortina del sospetto che la popolazione locale ha nei riguardi degli stranieri. Compito del soggetto proponente sarà di fornire il team di esperti e strumenti adatti a sostenere l’azione che la controparte locale attuerà. La ricaduta sul contesto sociale e sull’ambiente Il progetto mira ad ottenere le seguenti ricadute nel breve periodo: - Diminuzione del tasso di mortalità infantile in maniera drastica;

- Maggiore frequenza della scuola;

- Rafforzamento del concetto di curare le malattie con l’utilizzo di medicinali e/o prevenire il diffondersi di infezioni legate all’incuria o a cattive abitudini; e nel lungo periodo:

- Maggiori opportunità di lavoro qualificato;

- Accesso alle università italiane per i maggiormente meritevoli;

- Utilizzo costante dell’ambulatorio medico sia come forma di prevenzione

  che in caso di effettiva necessità. Rispetto dell’ambiente e salvaguarda della natura è al centro dell’educazione sia per i ragazzi, sia per gli adulti, dunque tutta la popolazione è coinvolta a vari livelli e iniziative ambientali. Dalle analisi fatte sulle condizioni attuali nel Paese, dai nostri esperti locali e condivise dal personale esperto delle Nazioni Unite, emerge un quadro preoccupante della problematica come evidenziato dall’albero delle problematiche. Milioni di bambini vivono in condizioni di assoluta povertà.

Dati statistici sull'infanzia nella Repubblica Democratica del Congo

Mortalità infantile entro il primo anno di vita: 129 ogni mille nascite
Mortalità infantile entro il 5° anno di vita: 205 ogni mille nati vivi
Bambini registrati alla nascita: 34%
Tasso netta iscrizione scuola primaria: n.d.
Tasso di alfabetismo giovani (15-24 anni): 63% femmine, 78% maschi 
Speranza di vita alla nascita: 46 anni
Prodotto nazionale lordo pro capite: 130 dollari USA
Crescita annua della ricchezza nazionale (PIL) nel periodo 1990-2006: - 4,7%
Accesso all'acqua potabile: 46% della popolazione (29% nelle aree rurali)
Accesso a servizi igenici: 30% della popolazione (25% nelle aree rurali)
Numero stimato di bambini (0-14 anni) affetti da HIV: n.d.

 Fonte dei dati: Rapporto UNICEF "La Condizione dell'infanzia nel mondo 2008"

Connessioni del progetto presentato con:

Attività strategiche di cooperazione più ampie inserite in programmi UE e ONU;

Collaborazioni con altre ONG italiane operanti nella stessa area;

Collaborazioni con attività già avviate da Regione Lombardia o con il sistema regionale allargato (ARPA, ERSAF, ecc..);

IL Progetto, “Une école pour la vie”, s’inserisce appieno nelle priorità fissate dalle Nazioni Unite, dall’Unione Europea e dalla Repubblica Italiana relativamente al conseguimento dello stardard della dignità di ogni persona su cui si basa anche la nostra comune coscienza umana. 

 Il progetto presentato, avente come scopo la costruzione di una scuola con ambulatorio medco, rientra assolutamente nelle priorità dell'Expo 2015 sull'alimentazione e sull'igiene alimentare.

Rafforzare la qualità e la sicurezza dell’alimentazione, vale a dire la sicurezza di avere cibo a sufficienza per vivere e la certezza di consumare cibo sano e acqua potabile;

Assicurare un’alimentazione sana e di qualità a tutti gli esseri umani per eliminare la fame, la sete, la mortalità infantile e la malnutrizione che colpisce oggi 850 milioni di persone sul Pianeta, debellando carestie e pandemie.

IL CONTESTO INTERNAZIONALE DELLA COOPERAZIONE
Gli obiettivi generali della cooperazione italiana allo sviluppo e i principi guida a cui essa si ispira sono quelli fissati anche nel quadro di accordi e decisioni assunte a livello internazionale e comunitario. La Dichiarazione del Millennio, approvata nel 2000 da 186 Capi di Stato e di Governo nel corso della Sessione Speciale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, stabilisce l’obiettivo centrale del dimezzamento della povertà assoluta entro il 2015. Tale obiettivo si articola in otto finalità (Millennium Goals), alle quali deve essere improntata l’azione di cooperazione a livello internazionale:

educazione di base universale;
eliminazione delle disparità tra i sessi;
riduzione della mortalità infantile;
miglioramento della salute materna;
lotta contro l’Aids e le altre malattie infettive;
protezione dell’ambiente;
creazione di un partenariato globale per lo sviluppo.

 

L' Accordo di Cotonou sul partenariato con i Pvs, siglato tra l'Ue e l'Acp (Africa, Caraibi, Pacifico) nel 2000, definisce i principi guida a cui i paesi membri della Ue si devono attenere nella realizzazione delle iniziative di cooperazione:

il rafforzamento dell’appropriazione (“ownership”) dell’aiuto da parte dei Paesi in via di sviluppo;
la promozione della partecipazione degli enti non-statali (Ong, società civile);
il coordinamento e la complementarietà delle attività della Commissione e degli Stati membri;
il miglioramento della coerenza delle politiche (di sviluppo, agricola, commerciale, dell’immigrazione);
il miglioramento della qualità degli aiuti (il decentramento, la concentrazione da parte di ciascun donatore dei suoi aiuti in un limitato numero di settori per Paese, la semplificazione delle procedure, l’utilizzazione di indicatori che consentano di meglio valutare i risultati).

Le determinazioni (Monterrey consensus) della "Conferenza internazionale sul Finanziamento dello Sviluppo" tenutasi a Monterrey nel 2002, con particolare riferimento alle fonti di finanziamento che dovranno concorrere al conseguimento degli obiettivi del Millennio e allo sviluppo di un ambiente favorevole per lo sviluppo del settore privato nei Pvs.  

Le decisioni del Consiglio Europeo di Barcellona del 2002 impegnano i paesi membri in un progressivo aumento dell'Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps), sia a livello comunitario che di paese. A livello paese l'obiettivo fissato è di un rapporto tra Aps e Pil pari allo 0,7%; con l'obiettivo intermedio dello 0,33% nel 2006. A ciò sono da aggiungere le comunicazioni della Commissione di Bruxelles in merito alla riforma e privatizzione delle imprese pubbliche e allo sviluppo del settore privato nei Pvs.

Le dichiarazioni di principio e gli impegni assunti nell'ambito del "World summit on the infomation society", tenutosi a Ginevra nel 2003 e a Tunisi nel 2005, con particolare riferimento al tema dell’e-government nei PVS

LE PRIORITA' DELLA COOPERAZIONE ITALIANA ALLO SVILUPPO

Nello svolgimento delle sue attività la Cooperazione italiana segue un approccio ispirato a :

Condivisione dei principi di “good governance” (in sintesi, rispetto dei diritti umani, Stato di diritto e trasparenza amministrativa);

Coerenza tra le varie politiche connesse allo sviluppo: regole commerciali e piena apertura dei mercati a beneficio dei Pvs (sulla scia dell’iniziativa adottata dall’UE per i Pma “Everything but Arms”); sostenibilità del debito; flussi pubblici di aiuto; promozione degli investimenti diretti esteri;

Coordinamento tra soggetti donatori nazionali e multilaterali, per evitare scelte contraddittorie nella allocazione delle risorse;

Complementarietà tra le attività di sostegno sanitario, di educazione e formazione delle risorse umane, di assistenza alimentare, di sviluppo rurale e delle Piccole e Medie Imprese (Pmi) e delle infrastrutture, di tutela del patrimonio culturale;

Collaborazione tra sistemi-paese tramite, in particolare, le ONG (cooperazione orizzontale), gli enti locali (cooperazione decentrata), le imprese (multinazionali ma innanzitutto le Pmi), le istituzioni universitarie (cooperazione interuniversitaria), per trasferire know-how nei Pvs e per portare sulle terrene risorse umane preziose ai fini della formazione in loco e della ‘good-governance’.

[p60]

Le linee programmatiche seguite dalla Cooperazione italiana allo sviluppo per concorrere all’attuazione di questi impegni sono articolate come segue:

Riduzione della povertà
Piano d’Azione per l’Africa
Sviluppo sostenibile
Lotta contro l’Aids, la malaria e la tubercolosi
Educazione per tutti
Sicurezza alimentare e lotta alla povertà rurale
L’e-government per lo sviluppo
Azioni a favore dei Pvs
Diritti di bambini, adolescenti e giovani
PIANO D’AZIONE PER L’AFRICA

La lotta contro la povertà si situa in primo luogo nel continente africano. L’attività di cooperazione in Africa sub-sahariana riveste pertanto una posizione prioritaria. Il Vertice G8 di Kananaskis ha adottato un “Piano d’Azione per l’Africa”, finalizzato al sostegno del programma NePad, promosso dall’Unione Africana (Organisation of African Unity - Oau).

L’Italia, in attuazione di tale Piano, sostiene con i suoi programmi di cooperazione il perseguimento delle finalità indicate dalla Nuova Iniziativa Africana:

la democrazia ed il buon governo;

la prevenzione e la composizione dei conflitti;

la sicurezza alimentare, l’educazione e la salute (anche con la diffusione delle tecnologie informatiche);

una crescente partecipazione dei Paesi africani al commercio internazionale;

la promozione degli investimenti privati in Africa.

La Cooperazione italiana continuerà a sviluppare, d’intesa con le principali Agenzie delle Nazioni Unite e con le Banche di Sviluppo multilaterali, la collaborazione con l’Unione Africana e, soprattutto, con le organizzazioni sub-regionali del continente.

e)Descrizione della controparte locale:1- modalità di collaborazione con il soggetto proponente anche rispetto alla gestione del progetto e la valorizzazione delle risorse e delle competenze locali, con particolare attenzione al trasferimento di know how alla popolazione locale per uno sviluppo sostenibile

La Peniel City Mission ONG, quale controparte locale, opera sul campo da prima della sua costituzione legale e, in tal periodo, è riuscita a conoscere il territorio ed i suoi abitanti tessendo con quest’ultimi rapporti basati sulla condivisione e la solidarietà. La controparte locale nasce dal territorio essendo composta esclusivamente da personale del posto.

Peniel City Mission ONG è un’organizzazione Umanitaria, senza scopo di lucro, esistente dal 24 dicembre 2003 costituita ai sensi degli artt. 4, 5 della legge n. 004 del 20.07.2001 (R.D.Congo) con riconoscimento del Ministero della Giustizia F92/7267. In 2011 ONG riconosciuto

Le linee programmatiche che la Peniel City Mission ONG ha fatto proprie per concorrere allo sviluppo delle popolazioni sono articolate come segue:

1. Riduzione della povertà (mortalità infantile e materna);

2. Sviluppo sostenibile; partecipazione di partner ai seminari e conferenze organizzati in Italia

3. Tutelare la salute (Lotta contro l’Aids, la malaria e la tubercolosi, morbillo etc);

4. Educazione per tutti;

5. Sicurezza alimentare e lotta alla povertà rurale;

6. Tutelare i diritti di bambini, adolescenti e giovani.

E’ importante sottolineare queste parole perché non sono scontate, ma bensì frutto di un lavoro che è iniziato nel 2003 e che tuttora prosegue. La base del nostro progetto è l’esperienza e la metodologia di lavoro della controparte locale per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che abbiamo appena elencato che altrimenti rimarrebbero solo sulla carta.

L’esperienza della controparte locale sarà opportunamente miscelata con l’assistenza, anche in loco, con medici, insegnati che verranno forniti direttamente dal soggetto proponente. Un rapporto leale e trasparente basato sulla condivisione della visione e degli obiettivi da raggiungere nell’ambito della solidarietà per lo sviluppo sostenibile.

Modalità di collaborazione con il soggetto proponente anche rispetto alla gestione del progetto

La collaborazione tra Peniel City Mission Onlus Italia e La Peniel City Mission ONG Congo, consistono:

Nella partecipazione attiva intesa come concorso nel raggiungimento di obbiettivi che sono comuni;

Nella cooperazione reciproca che deve essere intesa come comune contributo attivo nel raggiungere l’obiettivo. Questo progetto, come quelli precedentemente conclusi, è realizzabile solo col concerto attivo di tutti i componenti. A tal fine ricordiamo il concetto di orchestra come esempio tipico di nuovo sistema di progettazione ed esecuzione per il miglior raggiungimento dei fini/obiettivi che ci si è proposti;

Nell’insieme inteso come dialogo e partecipazione attiva reciproca. Tale concetto si attuerà concretamente nel mettersi d’accordo per stabilire un piano di azioni compatibile col preciso fine di fornire aiuto allo sviluppo a cui le popolazioni hanno bisogno.

Il metodo di lavoro, consolidato e sperimentato negli anni, è fortemente basato sulla conoscenza del territorio e dei suoi abitanti. La Peniel City Mission ONG, quale controparte locale, svolge in maniera costante l’esame dettagliato delle problematiche proponendo e suggerendo interventi che partono sempre dal basso e cioè dalle esigenze reali dei futuri beneficiari finali. Successivamente viene condotto lo studio di fattibilità, di concerto fra il soggetto proponente e la controparte locale, al fine di verificare la fattibilità e la sostenibilità nel tempo e, se entrambi tali fattori sussistono, si procede al ciclo di programmazione e al conseguente protocollo d’intesa.

La modalità standard, consiste in ogni caso nel rispettare gli impegni presi con i collaboratori, con Peniel City Mission Onlus Italia, nell’accettare i controlli fissati dai protocolli di cooperazione, nella trasparenza della gestione delle risorse (umane e finanziarie). Siamo fortemente contrari ad accettare rapporti di collaborazione che siano basati sul profitto e sullo sfruttamento della povertà altrui.

Gli interventi che intendiamo atture debbono sempre essere fondati sulla concretezza nella loro realizzazione, tempestività, onestà e massima serietà!

Valorizzazione delle risorse e delle competenze locali

IL Progetto "école pour la vie" intende coltivare i talenti e la potenzialità nascosti, che finora sono rimasti sepolti dalla l’indigenza e dall’ignoranza stessa.

La base del progetto "Une école pour la vie" è l’esperienza e la metodologia di lavoro della controparte locale che sono irrinunciabili per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che altrimenti rimarrebbero solo sulla carta. Tale esperienza sarà opportunamente miscelata con l’assistenza tecnica, informativa e il personale locale professionalemente qualificato (infermieri, medici, insegnati, operatori sociali).

Il progetto intende entrare nelle famiglie e nelle vite dei genitori e dei bambini al fine di modificare i comportamenti e le usanze sbagliate e, per far ciò, è necessario il lavoro del personale del posto a partire dalla fase preprogettuale e per tutta la durata dell’intervento.

In sintesi al fine del raggiungimento di alcuni obiettivi specifici risulta essere necessario il contatto diretto dei beneficiari finali e tale preziosa funzione può essere chiaramente svolta solo da personale locale.

Trasferimento di (know how) conoscenza e consulenza alla popolazione locale per uno sviluppo sostenibile

Il progetto ha tra i suoi obbiettivi (che si concretizzeranno anche in azioni formative su docenti, adulti e minori) il trasferimento di diversi concetti rientranti nel più ampio concetto di sviluppo sostenibile: sarà data attenzione all’importanza dell’igiene, dell’alimentazione (in termini di conservazione dei cibi e equilibrata alimentazione) e del territorio circostante come risorsa per la crescita sostenibile.

Maggiore consapevolezza, sullo sviluppo sostenibile come parte integrante della lotta contro la povertà. La partecipazione del partner Italiani e stranieri invitati contribuirà in tal senso nel trasmettere la conoscenza alla popolazione locale.

N.B. Tutte le opere realizzate grazie al progetto "Une école pour la vie" rimarranno di proprietà della controparte locale(Peniel City Mission ONG). In modo particolare rimarrà proprietà della controparte locale la scuola che, insieme all’orfanotrofio, costituirà il centro dei servizi rivolti ai bambini del posto con o senza famiglia.

f) Descrizione dei partner italiani ed internazionali, cofinanziatori: e non, specificando le modalità di collaborazione, il ruolo e i compiti svolti , corresponsabili nella realizzazione del progetto. I suddetti partenariati devono essere debitamente documentati allegando al progetto le lettere di adesione, eventuali accordi, ecc. in cui venga chiaramente esplicitato il ruolo dei partner nell’ambito del progetto

Partners italiani ed internazionali sono tutte le persone fisiche e giuridiche che sono state informate del progetto e ne condividono lo scopo e gli obiettivi.

Tutti i partner che hanno aderito si sono resi disponibili a collaborare, o in termini di contribuzione economica, o in termini di prestazione di servizi, senza scopo di lucro, col solo intento di vedere realizzarsi il progetto.

Hanno aderito i seguenti partner:

COMUNITA’ CRISTIANE EVANGELICHE

Le Assemblee dei Fratelli nascono in Italia grazie all’opera del Conte Piero Guicciardini (1808-1886) di Firenze e dall'abruzzese, poeta e musicista, Teodorico

Pietrocola-Rossetti (1825-1883). Entrambi aderirono alla fede evangelica in seguito a dei contatti avuti con i Fratelli inglesi, durante l’esilio che li ha costretti a lasciare l’Italia. Tornati in Patria iniziarono un’opera di evangelizzazione in Toscana e nel Piemonte: opera che diede risultati piuttosto soddisfacenti. Attualmente le Assemblee italiane sono 216, e coinvolgono circa ventimila persone; nel mondo si contano circa un milione e sono presenti in 125 nazioni con oltre undicimila assemblee locali.

I membri delle varie Assemblee locali sono denominati cristiani evangelici poiché credono solo in tutto quello che è insegnato nell’Evangelo. E’ convinzione che Gesù ha indicato una via semplice e chiara di vivere la fede; Dio concede, per seguire quella via, un valido aiuto mediante l’opera dello Spirito Santo.

Storicamente le Assemblee hanno accettato la stessa fede nata con la Riforma del XVI secolo e fanno dei cinque "solismi" le colonne portanti del loro credo: Sola Scrittura, Sola grazia, Sola fede, Solo Cristo e a Dio solo la gloria.

Infine, anche se è accentuata l’autonomia di ogni chiesa locale, le Assemblee hanno dei comuni punti di riferimento, uno su tutti l’Ente Morale, che ha sede a Firenze, l’organo che amministra i beni al servizio di una pluralità di Assemblee, come gli immobili che ospitano il Centro Anziani di Casorzo (in provincia di Asti), il Centro Evangelico di Poggio Ubertini (Firenze) e il Centro Bethel di Castelnuovo della Daunia (Foggia) e molteplici locali di culto sparsi sul territorio italiano.

A motivo del carattere congregazionalista non si trovano tra le Assemblee strutture rappresentative nazionali, ma vi sono luoghi di scambio e di confronto che sono costituiti da riviste, convegni e incontri fraterni.

Al Progetto aderiscono le seguenti Comunità Evangeliche:

Chiesa Cristiana Evangelica di BRESCIA

Chiesa Cristiana Evangelica di Pescara

Comunità Cristiana Evangelica MILANO

Target dei beneficiari dell’intervento, diretti ed indiretti, e la loro previsione quantitativa

L’ottica del progetto è:

correggere vecchie abitudini e tradizioni consolidate (come la "dote" per le ragazze) in favore della popolazione più giovane del quartiere;
offrire ai giovani (ragazzi e ragazze) un percorso di scolarizzazione tale da poter entrare nel mondo del lavoro cogliendo opportunità di maggior livello qualitativo;
offrire al quartiere un ambulatorio medico tale da prevenire e/o curare le principali malattie per qualsiasi fascia di età.

I principali beneficiari diretti del progetto sono quindi i bambini e gli adolescenti con l’obiettivo di diminuirne la mortalità e, al contempo, consentire loro di diventare adulti raggiungendo un livello di istruzione tale da permettergli di trovare posti di lavoro maggiormente qualificati rispetto all’attuale situazione di partenza.

Per raggiungere l’obiettivo occorre però concentrarsi anche sui seguenti target che rientreranno nei beneficiari diretti:

i genitori dei bambini e le famiglie più in generale. Al fine di far capire loro l’importanza dell’igiene, della conservazione della salute e dell’istruzione come mezzo di promozione sociale. Ciò consentirà di tamponare l’emergenza in termini di carenza di igiene e basso livello di frequenza della scuola;

gli insegnati locali, regolarmente assunti dalla controparte, a cui saranno dirette azioni formative sulle materie riguardanti l’igiene del corpo, la buona conservazione e cottura dei cibi, la buona alimentazione e, per finire, l’igiene orale;

tutta la cittadinanza che frequenterà i corsi/seminari in materia di igiene del corpo, conservazione dei cibi ed igiene orale e che, successivamente con l’inaugurazione della scuola, frequenterà l’ambulatorio medico.

Un attenzione particolare sarà dovuta ad attenuare la tradizione della "dote" che, come già scritto, va a danneggiare le bambine e le adolescenti che spesso dalle famiglie indigenti viene vista come mezzo di baratto per ottenere beni materiali e/o capi di animali.

Previsione quantitativa dei beneficiari diretti:

700 famiglie coinvolte nella formazione sull’igiene, conservazione dei cibi e importanza dell’istruzione

40 insegnanti locali che parteciperanno all’attività formativa a loro diretta

950 bambini e adolescenti che frequentando le lezioni scolastiche avrà nozioni riguardanti l’igiene sia del corpo che orale e le norme basilari di buona conservazione dei cibi

1200 cittadini che parteciperanno ai seminari sull’igiene, conservazione dei cibi ed igiene orale

I beneficiari indiretti: chiaramente saranno tutti gli abitanti del quartiere Mpassa II che, pur non avendo ricadute dirette da parte del progetto, vedranno aumentare la qualità della loro vita perché avranno modo di valutare gli effetti positivi dovuti al miglioramento dell’igiene e alla conseguente diminuzione del diffondersi di virus e malattie. I beneficiari indiretti quindi sono 670.000 abitanti.

h) Obiettivi in coerenza con le finalità, le strategie e la metodologia di intervento descritte nel progetto

L'obiettivo generale del progetto è di aumentare il benessere e le aspettative di vita del quartiere Mpassa II nel Comune di N'Sele attraverso il pieno raggiungimento dei seguenti obiettivi specifici:

drastica diminuzione della mortalità infantile grazie alla diffusione di regole igienico-sanitarie idonee a modificare i molti comportamenti scorretti nell'igiene personale e nella conservazione e preparazione dei cibi;

costruzione dell'edificio scolastico che allo stato attuale è mancante, pertanto le lezioni scolastiche si tengono in luoghi (coperti) non idonei e disincentivanti con bassa frequenza da parte di chi ne dovrebbe usufruire, e con l'obiettivo di aumentare in 5 anni del 70% il tasso di alfabetizzazione;

azione di contrasto delle tradizioni culturali popolari (come la dote) che incidono fortemente sulla mancata diffusione dell'alfabetizzazione in particolar modo femminile;

realizzazione, all'interno dell'edificio scolastico, di un ambulatorio medico al fine di mettere a disposizione del quartiere uno staff di medici (regolarmente assunti dalla controparte locale) in grado di offrire cure e medicinali gratuiti;

trasmissione di conoscenze, tramite l'ausilio di professionisti e strumenti messi a disposizione dal soggetto proponente, riguardanti l'igiene orale con la distribuzione di kit (comprensivi di astuccio, spazzolino, dentifricio e filo interdentale) sia ai minori che agli adulti.

Priorità dell’EXPO MILAN 2015

Rafforzare la qualità e la sicurezza dell’alimentazione, vale a dire la sicurezza di avere cibo a sufficienza per vivere e la certezza di consumare cibo sano e acqua potabile;

Assicurare un’alimentazione sana e di qualità a tutti gli esseri umani per eliminare la fame, la sete, la mortalità infantile e la malnutrizione che colpisce oggi 850 milioni di persone sul Pianeta, debellando carestie e pandemie.

Gli obiettivi di medio - lungo periodo che, seppur derivando pienamente dal progetto, saranno visibili solo dopo la sua conclusione sono:

diminuzione dei decessi dovuti all'incuria personale e alla consumazione di cibi e sostanze gravemente avariate;

importanza dell'igiene e della prevenzione come cultura della vita per tutta la popolazione a partire dai bambini e dalle loro famiglie;

aumentata frequenza della scuola per tutti i bambini e adolescenti con un occhio di riguardo per le questioni di genere essendo le femmine gravemente discriminate per il fenomeno della dote;

occupazioni lavorative maggiormente qualificate grazie alle maggiori conoscenze acquisite tramite la frequenza della scuola;

La strategia e il metodo che sono proprie della cultura del soggetto proponente consistono nel coinvolgere sempre e partendo dalla fase pre-progettuale la controparte locale e la popolazione locale.

Ciò avverrà tramite l’impiego e il coinvolgimento del personale locale regolarmente assunto dalla controparte che lavorerà di concerto col soggetto proponente coinvolgendo la popolazione sulle tematiche progettuali anche col sistema "door to door" .

Il soggetto proponente, attento all'esperienza oramai più che decennale nella Repubblica Democratica del Congo, fornirà alla controparte locale e al suo personale la conoscenza tramite azioni formative rivolte agli insegnanti (e progettate col loro contributo essendone poi i beneficiari finali) e organizzerà gli eventi formativi/seminariali rivolti alla popolazione adulta in materia di igiene e conservazione/preparazione di cibi.

E' fondamentale il coinvolgimento degli attori locali per il successo di un progetto così ambizioso perché il modificare le tradizioni e le consuetudini acquisite sarebbe altrimenti impossibile. La metodologia del "noi veniamo qua e vi diciamo cosa fare" chiaramente e giustamente non funziona e, di solito, causa grava danni dovuti alla reazione scatenata nella popolazione locale verso l'arroganza dello straniero.

Lungi dalla nostra organizzazione (e dalla nostra coscienza) l'idea del calare pertanto dall'alto il progetto preconfezionato in casa, ma, al contrario, la volontà di lavorare per raggiungere in partenariato il fine comune del benessere della popolazione del quartiere Mpassa II.

i) Piano di lavoro definito per singoli obiettivi specifici, per la realizzazione dei quali si devono indicare le relative azioni, le risorse umane impiegate, i destinatari e la loro previsione quantitativa, i risultati da conseguire - con precisazione degli indicatori di valutazione per ciascuno - gli step e i tempi di attuazione (cronogramma delle attività)

Obiettivo Specifico 1: Ridurre la mortalità infantile (e non) dovuta alla carenza di igiene e alla mancanza di cura nella conservazione e cottura di prodotti alimentari.

Attività formativa rivolta alla popolazione adulta al fine di correggere, già durante le attività previste dal progetto, alcuni dei comportamenti sbagliati in materia igienico-sanitaria da realizzare in due cicli:

Risorse umane impiegate: 36 Volontari in quanto membri della Peniel City Mission ONG.

Destinatari: 1200 persone adulte pari a presumibilmente n. 700 famiglie coinvolte direttamente nell’azione di sensibilizzazione.

Indicatore di valutazione: raggiungimento del numero di adulti/famiglie indicate.

L’Azione durerà dall’inizio dell’attività progettuale fino al sesto mese;

il primo ciclo, che comincerà all’avvio del progetto, composto da almeno 5 incontri, anche in piccoli gruppi, al fine di sensibilizzare la popolazione sulle gravi conseguenze dovute alla non conoscenza delle primarie norme di igiene e di corretta conservazione e cottura dei cibi. Tale azione sarà quasi esclusivamente svolta dal personale locale permettendo in tal modo di conseguire l’obiettivo di raggiungere le famiglie.

il secondo ciclo composto da almeno 5 incontri seminariali, rivolti alla popolazione adulta al fine di correggere il maggior numero dei comportamenti scorretti in materia igienico-sanitaria. Si tratta di seminari informativi, tenuti da personale italiano e da docenti locali, sulla necessità di correggere le abitudini e le consuetudini tramandate da secoli e che portano come conseguenza il diffondersi di malattie infettive con la conseguente morte di neonati e minori, ma anche di adulti.

Tali seminari avranno la durata di 2 ore ciascuno e affronteranno i seguenti temi:

La salute come bene collettivo da conseguire insieme tramite la cura del proprio corpo. Igiene e cura di se;

Igiene nella propria vita e abitazione. Quali norme adottare per raggiungere il fine;

Gli alimenti: come si conservano e quando non sono più sani;

L’alimentazione adeguata allo sviluppo del bambino e alla prevenzione di malattie comuni per l’adulto;

L’igiene orale: i denti sono dei diamanti che vanno curati e protetti. Utilizzo del kit gratuito di igiene dentale.

Il progetto si avvarrà sia di medici italiani, che seguiranno gli aspetti didattici e pratici, che dei medici locali che hanno maggior conoscenza della realtà locale e del modo di rendere maggiormente efficaci le azioni che si andranno a effettuare.

Risorse umane impiegate: 1 Medico locale e 2 Medici italiani.

Destinatari: Tutta la popolazione, che dunque più di 1200 adulti che frequenteranno le singole azioni.

Indicatore di valutazione: raggiungimento del numero di adulti indicato e verifica costante per tutta la durata del progetto delle ricadute di tali azioni con la possibilità di effettuare nuove edizioni dei seminari qualora necessario al fine di diffonderne maggiormente i risultati.

Questa seconda azione si sovrappone alla prima e durerà dal quarto mese al decimo mese del primo anno mentre le ricadute saranno misurate per tutta la durata del progetto.

L’Obiettivo 1, considerata la situazione di emergenza in cui si trova il quartiere Mpassa II, durerà per l’intero biennio del progetto e sarà monitorata e ricalibrata, da parte del personale in loco della controparte locale di concerto con il soggetto proponente, per cercare di raggiungere l’obiettivo specifico della drastica diminuzione delle morti dovute alla mancata conoscenza di nozioni di base in materia igienico-sanitaria. La sensibilizzazione sulle possibilità di migliorare le aspettative di vita con comportamenti adeguati sarà seguita con viva attenzione perché è la chiave di volta che misurerà il successo dell’intero progetto.

Obiettivo Specifico 2: Costruzione dell’edificio scolastico. Tale edificio verrà edificato con materiali idonei e sarà dotato di tutte le attrezzature di base per consentire l’attività didattica e educativa per minori / adulti. (Per le specifiche tecniche rinviamo al capitolato che è inserito fra gli allegati).

La costruzione della struttura scolastica, che conterrà anche l’ambulatorio medico, sarà eseguito dall’impresa edile locale AFRO HOUSING che impiegherà esclusivamente personale del posto.

La direzione dei lavori sarà eseguita di concerto dal soggetto proponente e dalla controparte locale al fine di adattare qualitativamente la scuola alle esigenze della popolazione del quartiere.

Risorse umane impiegate: circa 9 operai

Destinatari: i bambini, gli adolescenti e tutta la popolazione del quartiere per l’utilizzo dell’ambulatorio medico e per i corsi di alfabetizzazione per adulti. Nel prossimo futuro la scuola verrà utilizzata per i corsi serali di formazione professionale (anche per adulti).

Indicatore di valutazione: costruzione dell’edificio scolastico così come specificato nell’allegato progetto di capitolato con verifica finale da parte di tecnici locali e non.

La costruzione della scuola verrà avviata nei primi sei mesi della prima annualità del progetto perché prima dell’avvio è necessario seguire l’iter amministrativo locale. Si prevede entro la fine della prima annualità che la costruzione dell’edificio sia già al 60 % di quanto indicato nel capitolato. Nella seconda annualità si completeranno la costruzione e la fornitura dell’attrezzatura scolastica entro il nono–decimo mese della seconda annualità che si vorrebbe far coincidere col mese di settembre – ottobre 2011.

Obiettivo Specifico 3: Aggiornare il corpo docente locale (regolarmente assunto dalla controparte locale) sui temi più rilevanti riguardanti l’igiene e la conservazione/preparazione di generi alimentari al fine di trasmettere alle giovani generazioni le regole basilari riguardanti tali materie. Questa azione entra pienamente nell’ottica di sostenibilità che il progetto intende darsi.

Tale formazione verrà fornita da parte del personale del soggetto proponente direttamente agli insegnanti che sono cittadini del villaggio in possesso del titolo di studio adeguato all’insegnamento.

Gli insegnanti locali, già debitamente sensibilizzati sulla necessità di aderire a tale iniziativa, parteciperanno alla progettazione dell’attività formativa grazie alla loro conoscenza delle tradizioni e consuetudini locali spesso dannoso per la salute, che il progetto vuole superare.

Il corso toccherà, dopo una breve presentazione del progetto e dei finanziatori, tutti gli aspetti di base riguardanti i principali rudimenti in materia sanitaria e di igiene anche in materia di prevenzione di problematiche dovute a comportamenti consolidati scorretti e causa di malattie di varia gravità e avrà la durata di 40 ore più 20 ore di esercitazioni pratiche (comprendenti le materie di primo pronto soccorso).

Risorse umane impiegate: 1 Medico locali e 1 Medico italiano.

Destinatari: il corpo docente del quartiere Mpassa II, composto da 24 Insegnanti regolarmente assunti.

Indicatore di valutazione: tasso di frequenza da parte degli insegnanti, che non deve essere inferiore all’80 % delle ore di durata del corso.

L’attività formativa verrà attuata nella prima annualità del progetto e comincerà dal terzo mese fino al sesto mese, comprendendo sia la progettazione che la sua erogazione.

Obiettivo Specifico 4: Ridurre la mortalità infantile dovuta alla carenza di igiene e alla mancanza di cura nella conservazione e cottura di beni alimentari.

Attività formativa diretta ai minori al fine di introdurli al corretto utilizzo delle basilari norme igieniche riguardanti la pulizia in generale e la corretta e bilanciata alimentazione. Il corso sarà articolato in cinque(5) incontri dalla durata di un’ora l’uno. Gli ultimi due incontri avranno come tema l’igiene orale dentale con attività teorico-pratiche e verrà distribuito gratuitamente un kit completo di accessori per la pulizia dentale.

Con questa attività formativa (che verrà progettata di concerto col personale locale della controparte) si vuole continuare l’azione già intrapresa con l’obiettivo specifico n. 1.

Risorse umane impiegate: 1 Medico locale e 7 insegnanti locali.

Destinatari: i bambini e adolescenti del quartiere comprendendo sia quelli che già frequentano la scuola sia coloro che si stanno, grazie al progetto, ad essa avvicinando. Si stima che i bambini del quartiere (potenziale bacino d’utenza del corso e della futura scuola) siano più di 950 chi finora hanno espressamente manifestato il desiderio di frequentarne.

Indicatore di valutazione: Numero di bambini frequentanti pari ad almeno 950 unità. Le lezioni saranno di un’ora l’una perché si vuole dare continuità alle lezioni con durata breve e periodo spalmato su più mesi al fine di creare un rapporto con i bambini e le loro famiglie con possibilità di misurare l’efficacia del lavoro svolto.

L’azione verrà effettuata nel primo anno del progetto, essendo fra quelle più urgenti, e comincerà dal quarto mese fino ai 12 mesi comprendendo sia la progettazione (di concerto col personale locale della controparte) che la sua parte esecutiva. Le lezioni saranno tenute dai docenti locali per il duplice obiettivo di rendere più efficace l’azione oltre che creare una maggiore consapevolezza dell’importanza dell’igiene e dell’istruzione per i beneficiari finali. Chiaramente, essendo l’azione in parallelo con la numero 3, è garantita la piena consulenza del team del soggetto proponente.

Obiettivo Specifico 5: Dotare il quartiere di una struttura idonea all’insegnamento e alla cura sanitaria

Presentazione della scuola al villaggio e del suo programma formativo che verrà predisposto durante la seconda annualità del progetto di concerto con i bisogni della popolazione, i programmi locali, le autorità locali.

All’inaugurazione verranno invitate le autorità sia italiane che locali e sarà l’occasione per rivivere il percorso fatto dal progetto coinvolgendo il maggior numero di beneficiari con le loro testimonianze.

Risorse umane impiegate: 36 Volontari, 7 insegnanti e un medico

Destinatari: tutti gli abitanti del quartiere.

Indicatore di valutazione: partecipazione al programma, ossia suo impatto sul quartiere e numero di iscrizioni alla scuola.

L’inaugurazione avverrà entro dicembre 2011 e coinciderà con l’avvio del nuovo anno scolastico.

Obiettivo Specifico 6: Rendere noto l’ambulatorio medico alla cittadinanza al fine di promuoverne il suo utilizzo anche al fine della prevenzione.

Presentazione dell’ambulatorio locale che avrà sede nell’edificio scolastico. Verrà organizzata una giornata-evento al fine di coinvolgere l’intero villaggio sulle opportunità del prevenire e curare adeguatamente (con medicinali che saranno forniti a cura della Missione) ogni forma di malattia fin dal suo primo insorgere. In tale evento saranno distribuiti i kit alla popolazione adulta, con le dovute spiegazioni, per le prime norme in materia di igiene orale/dentale. L’ambulatorio sarà gestito direttamente, così come tutta la scuola, sotto la sorveglianza della Missione, da personale locale sia medico che infermieristico.

Nella preparazione e nell’evento stesso saranno pienamente coinvolti gli attori locali, compreso il personale medico e paramedico in quanto l’ambulatorio sarà direttamente condotto da loro. La missione del soggetto proponente rimane sempre quello di dotare e facilitare l’accrescimento della popolazione locale e non di sostituirsi ad essa.

Risorse umane impiegate: 36 volontari, 7 insegnanti e un medico

Destinatari: tutti gli abitanti del quartiere.

Indicatore di valutazione: partecipazione all’evento ossia suo impatto sul quartiere.

L’inaugurazione avverrà entro dicembre 2011.

Obiettivo generale nella prima annualità di progetto

L’obiettivo generale della prima annualità è duplice:

Iniziare a tamponare la mortalità soprattutto infantile dovute a comportamenti errati. E’ possibile raggiungere tale obiettivo attraverso il coinvolgimento attivo della controparte locale e soprattutto dei beneficiari finali creando la consapevolezza della necessità di correggere i comportamenti facendo proprie le norme più elementari di igiene e salubrità.

Inizio della costruzione della scuola con ambulatorio medico al fine di accelerare il più possibile la sua inaugurazione. La scuola verrà edificata da una ditta del posto sotto/con l’ausilio del soggetto proponente e della controparte locale (che ha partecipato alla preparazione del progetto esecutivo).

Attività previste nella prima annualità di progetto

Attività formativa/seminariale rivolta alla popolazione adulta in materia igienico-sanitaria. Tale attività riveste carattere di estrema urgenza e proseguirà per tutta la durata del progetto.

Avvio costruzione della scuola dotata di n. 13 locali di cui uno da adibire ad ambulatorio medico (come da capitolato allegato);

Di pari passo saranno avviate le azioni formative, progettate e programmate con il personale locale della controparte, rivolte agli insegnanti. Si tratta di un’azione di formazione che comporterà forti ricadute in termini di sostenibilità nel futuro del quartiere.

Progettazione ed esecuzione delle azioni formative dirette ai minori che frequentano le lezioni tenute dagli insegnanti con attrezzature e locali improvvisati. Si vuole partire con le prime lezioni dal quinto mese (di avvio del progetto) avvalendosi sia di personale inviato in loco dal soggetto proponente che degli insegnanti del posto regolarmente assunti dalla controparte locale.

Azioni di diffusione sia in Lombardia che nel quartiere Mpassa II delle iniziative del progetto.

Risultati attesi nella prima annualità di progetto

Avvio della costruzione dell’edificio scolastico e dell’ambulatorio medico (al suo interno): alla fine della prima annualità la scuola deve esser già in stato avanzato anche se il termine della costruzione avverrà logicamente nella seconda annualità.

Avvio del percorso di consapevolezza da parte della popolazione della necessità del curare la propria persona come mezzo per vivere meglio e più a lungo. Sarà già fornito il 50% dei kit previsti per l’igiene orale con l’ausilio di personale specializzato per il suo utilizzo.

Conseguente drastica diminuzione dei decessi, soprattutto infantili e minorili, dovuti alla carenza di igiene;

Aumento nei più giovani della consapevolezza circa l’importanza di frequentare la scuola come mezzo di emancipazione e conoscenza. Questa è una ricaduta delle azioni di formazione che inizieremo ad attuare sulla popolazione adulta e sui minori.

Sensibilizzazione della popolazione lombarda sulle problematiche affrontate dal progetto.

Priorità dell’EXPO MILAN 2015

Rafforzare la qualità e la sicurezza dell’alimentazione, vale a dire la sicurezza di avere cibo a sufficienza per vivere e la certezza di consumare cibo sano e acqua potabile;

Assicurare un’alimentazione sana e di qualità a tutti gli esseri umani per eliminare la fame, la sete, la mortalità infantile e la malnutrizione che colpisce oggi 850 milioni di persone sul Pianeta, debellando carestie e pandemie. O.s.: Obiettivo specifico

O.s. D.: diffusione in Regione Lombardia

j) Sostenibilità del progetto, specificando gli elementi qualitativi che assicurano tale sostenibilità e la loro tipologia (economico, sociale, culturale, ambientale, organizzativo, ecc.)

La sostenibilità del progetto è garantita dai seguenti elementi:

presenza di personale in loco stipendiato dalla controparte locale;

presa in carico, fin dal periodo pre progettuale, dei reali bisogni dei beneficiari finali emersi grazie all’esperienza sul campo del soggetto proponente e della controparte locale che operano nella Repubblica Democratica del Congo da prima del 2003;

azioni di formazione effettuate nei confronti e di concerto col personale locale docente;

azioni dirette di formazione/sensibilizzazione sulla necessità di regole igienico-sanitarie e riguardanti la conservazione dei cibi e bevande;

azioni di formazione sulle stesse materie del punto precedente rivolte a bambini e adolescenti del quartiere;

costruzione della scuola con dotazione delle attrezzature necessarie per il regolare svolgimento delle lezioni;

predisposizione, all’interno della scuola, dell’ambulatorio medico che fornirà cure e medicinali gratuiti a tutta la popolazione del quartiere;

cultura verso la cura della propria persona, conservazione di alimenti ed igiene delle abitazioni che diventerà patrimonio del quartiere;

aumento della frequenza scolastica che, grazie al progetto, vedrà assumere un ruolo importante nel quartiere.

La scuola e l’ambulatorio medico rimarranno di proprietà della controparte locale e diventeranno patrimonio, insieme all’orfanotrofio realizzato grazie ad un progetto finanziato dall’Amministrazione Provinciale di Brescia, dell’intero quartiere di Mpassa II.

k) Attività di informazione, sensibilizzazione e di promozione rivolte alla popolazione lombarda, relative alle tematiche del progetto

Verranno attuate almeno le seguenti attività di coinvolgimento attivo della popolazione lombarda:

Attività si sensibilizzazione attiva seminariale nelle scuole di primo e secondo grado delle provincie di Brescia, Milano e Bergamo, territorio dove il soggetto proponente collabora da anni. I seminari di sensibilizzazione rivolti agli alunni riguarderanno una parte teorica, consistente in una panoramica della situazione pre-progettuale presente nel Quartiere Mpassa II del Comune di N’Sele con i risultati e le ricadute avute in itinere del progetto, e una parte pratica composta da lavori di animazione e simulazione in accordo con le indicazioni fornite dal corpo docente dei singoli Istituti scolastici;

Almeno 5 incontri di presentazione del progetto e dei suoi risultati presso le sale municipali e le circoscrizioni di quartiere di amministrazioni comunali lombarde al fine di sensibilizzare e coinvolgere le istituzioni e la cittadinanza sul lavoro che si sta svolgendo;

Almeno 30 incontri nel corso del biennio di attività progettuale nelle "chiese cristiane evangeliche" delle provincie lombarde che sostengono il soggetto proponente e le sue attività;

Almeno 30 lezioni di sensibilizzazione verso i bambini e adolescenti frequentanti le "chiese cristiane evangeliche" delle provincie lombarde seguendo quanto già sperimentato negli Istituti scolastici con la variante per i più piccoli di attività elementari di disegno e cartonaggio;

Seminario intermedio (alla fine del primo anno di attività) tenuto nella città di Milano dove si presenteranno il progetto e, soprattutto, l’andamento dei lavori svolti e dei risultati raggiunti con una panoramica sulle prospettive aperte relativamente al secondo anno di attività. Saranno invitate al convegno/seminario le autorità regionali oltreché la stampa e le televisioni locali. Durante l’evento sarà organizzato il punto- informativo al fine di raccogliere nuove adesioni;

Seminario finale organizzato nella città di Brescia dove verranno resi noti i risultati raggiunti dal progetto e le sue possibilità di sostenibilità futura.

Al seminario saranno invitati le autorità regionali e locali oltre che le televisioni e i giornali locali;

Distribuzione di materiale informativo e attività di sensibilizzazione in tutte le occasioni che si presenteranno nel corso del progetto ove saranno anche distribuiti i materiali prodotti sul progetto. E’ nostra intenzione contattare sale cinematografiche, teatri e supermercati al fine di effettuare il maggior numero di banchetti possibili;

Sito web del soggetto proponente aggiornato in tempo reale sul progetto e sulla sua attuazione con possibilità di partecipare attivamente con proposte e suggerimenti da parte dei "naviganti";

Mailing list che verrà inviata periodicamente almeno una volta al mese con aggiornamenti sul progetto e sulle attività da esso svolte con link al sito web del soggetto proponente. Si comunica che, essendo la Peniel City Onlus con sede in Lombardia, la maggior parte dei suoi sostenitori e simpatizzanti sono cittadini lombardi pur essendo il soggetto proponente diffuso su tutto il territorio nazionale.

l) Modalità con cui si porrà in evidenza la visibilità della compartecipazione regionale al progetto

Sarà cura del soggetto proponente evidenziare nel modo più ampio possibile la visibilità della compartecipazione di Regione Lombardia al progetto attraverso:

il sito web del soggetto proponente che conterrà il logo di Regione Lombardia in tutte le pagine contenenti informazioni sul progetto e specificherà in maniera dettagliata che tale progetto è stato realizzato con il contributo di Regione Lombardia;

la mailing list che verrà inviata periodicamente a tutti i sostenitori e a tutti i simpatizzanti della Peniel City Onlus e che conterrà continui e puntuali aggiornamenti sulle attività svolte dal Progetto e i suoi risultati ottenuti;

materiale divulgativo consistente in brochure contenente la presentazione del progetto e l’inciso "Progetto realizzato con il contributo della Regione Lombardia" e il logo di Regione Lombardia posto in prima pagina;

incontri e seminari che verranno tenuti nelle municipalità, circoscrizioni di quartiere, circoli ricreativi/culturali, teatri, cinema e "chiese dei fratelli" presenti in regione Lombardia e dove si evidenzierà la compartecipazione regionale anche attraverso la distribuzione del materiale divulgativo relativo al progetto;

attività di animazione seminariale rivolte alle scuole della provincia di Milano, Bergamo e Brescia dove il soggetto proponente svolge già da anni attività di sensibilizzazione rispetto alla povertà e alle problematiche dei paesi del terzo mondo (in particolare R.D. Congo ed Etiopia);

attività di animazione seminariale presso i bambini che frequentano le "chiese cristiane dei fratelli".

Verrà infine organizzato il seminario intermedio alla fine del primo anno di attività a Milano e il seminario finale a Brescia dove verranno resi pubblici i risultati realizzati dal progetto e le prospettive future per far sì che la comunità del Quartiere Mpassa II della località di N’Sele possa continuare a migliorare le proprie condizioni di vita. A tali eventi saranno invitati i referenti della Regione Lombardia e saranno distribuite brochure, con logo di Regione Lombardia, inerenti alla costruzione della scuola e le attività svolte nel corso di vita del progetto.

m) Individuazione delle opere e delle realizzazioni che alla conclusione del progetto resteranno di proprietà della controparte

Si dichiara che tutte le opere realizzate grazie al progetto "Une école pour la vie" rimarranno di proprietà della controparte locale "Peniel City Mission ONG". In modo particolare rimarrà proprietà della controparte locale il Centro Socio-Educativo che, insieme all’orfanotrofio già realizzato grazie ad un precedente progetto cofinanziato dall’Amministrazione Provinciale di Brescia, costituirà il centro dei servizi rivolti ai bambini del villaggio con o senza famiglia.

n) Piano economico come di seguito precisato all’ALL. E

Nel corso del progetto si prevede la progressiva documentazione, ogni 4 mesi, per tenere informati tutti finanziatori sullo svolgimento dei lavori, e lo stato di avanzamento.

Preventivo: costruzione

Si rende necessaria la seguente spesa per effettuare i lavori:

Totale: €. 162.000,00

Si allega la scheda sintesi del Piano economico (ALL. E).

Si rimane a disposizione per ogni eventuale informazione e chiarimento.

Distinti saluti